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| Nei boxer i pistoni delle due bancate scorrono contemporaneamente verso le testate o verso l’albero a gomiti. Questo accade perché ogni pistone è collegato a un proprio perno di manovella, posizionato a 180 gradi da quello del pistone che gli sta… alle spalle. Nel linguaggio comune spesso si indicano come boxer anche i motori a cilindri contrapposti, in cui i pistoni opposti sono collegati allo stesso perno di manovella e quindi mentre l’uno scorre verso la testata l’altro va verso l’albero motore. Il motore boxer ha una storia lunga e carica di gloria, fra le automobili stradali e ancor più fra quelle da corsa. Per le vetture di tutti i giorni basti ricordare che dal 1938 al 2003 è stato montato sulla prima Volkswagen, il Maggiolino, prodotta in oltre 21,5 milioni di esemplari. In campo sportivo ha animato le Porsche che hanno vinto di tutto, dal Rally di Montecarlo alla 24 Ore di Le Mans, alla Parigi-Dakar, e le Subaru vincitrici di 6 titoli mondiali Rally (3 Piloti e 3 Costruttori) fra il 1995 e il 2003. Per non parlare della Ferrari, dominatrice del Mondiale Marche 1972 e 7 volte campione del mondo di F.1 fra il 1975 e il 1979 (3 titoli Piloti e 4 Costruttori). Un 12 cilindri boxer fruttò anche all’Alfa Romeo due titoli mondiali Marche, nel 1975 e ’77. I motori boxer/a cilindri contrapposti sono impiegati dalla Subaru, che ne ha fatto una bandiera, e dalla Porsche sulla 911 e sulle Boxster/Cayman.
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