L'oro è usato principalmente per la produzione di gioielli. Questo metallo, il cui simbolo chimico è Au, è tuttavia presente anche in gran parte dei prodotti elettronici in circolazione. Si usa perché ha un'eccellente conduttività termica ed elettrica, resiste all'ossidazione ed è inalterabile. L'industria dei computer ne usa diverse tonnellate ogni anno.
Questo metallo prezioso si trova praticamente in ogni componente del computer, dal processore alla scheda madre, comprese le schede di espansione, memoria RAM e così via. Naturalmente la quantità presente in ogni parte è infinitesimale. Negli ultimi anni tuttavia il costo dell'oro è sempre cresciuto, e ha dimostrato una stabilità senza pari.
Sempre più persone ritengono che estrarlo da vecchi componenti sia un'attività redditizia, più che una miniera vera e propria. Per questo esistono diverse aziende specializzate in questo lavoro.
Oggi vi mostro come recuperare l'oro da una scheda madre, illustrandovi metodi che, su scala industriale, permettono a queste aziende di chiudere positivamente i bilanci.
Nota: i prodotti chimici che ho usato sono estremamente pericolosi, soprattutto nelle concentrazioni necessarie per questa attività. Questo articolo ha un solo scopo dimostrativo, e vi esorto a non provarci a casa.
Oro dappertuttoL'oro si trova in diversi punti della scheda madre: connettori IDE, slot PCIe, PCI, AGP, ISA e altre porte, jumper, piedini, socket e alloggi per la RAM. Tutti questi elementi sono ricoperti con un sottile strato d'oro.
Gli attrezzi del mestiereIl primo passaggio è recuperare tutti questi elementi. Servono pinze, forbici, cacciaviti e lubrificante a volontà.
I connettori, fornitori d'oroCi vogliono molti connettori per questo esperimento. Alcune schede madri hanno donato i loro organi per la scienza.
Attrezzature e sostanze chimicheAnche i prodotti e le attrezzature chimiche sono abbondanti.
La cella elettroliticaSu ogni piedino ci sono pochi microgrammi d'oro, e per recuperarli useremo una cella elettrolitica. La soluzione è acido solforico al 95%. Il catodo è di piombo, mentre l'anodo è di rame. Quest'ultimo ha la forma di un cestino, dove possiamo mettere i connettori da "ripulire".
L'elettrolisi funzionaBasta far scorrere corrente elettrica nella cella, usando un normale caricabatteria, il rame dell'anodo (e dei connettori) si scioglie e va a depositarsi sul catodo di piombo. L'oro si stacca dal rame a cui è legato e forma un sedimento sul fondo della vasca. La temperatura della soluzione aumenta considerevolmente durante il processo.
Recuperare l'acido solforicoQuando tutto l'oro si è scollegato dai piedini, lasciamo riposare la soluzione e cerchiamo di recuperare quanto più acido solforico possibile, prima di diluirne quello che resta sul fondo.
Diluire con cautelaBisogna sempre assicurarsi di versare l'acido nell'acqua e non viceversa, altrimenti le prime gocce d'acqua che cadono nell'acido vaporizzano all'istante e il liquido corrosivo può schizzare in giro e fare danni molto seri.
Filtrare la soluzioneAlla fine avevo una soluzione diluita di acido solforico e diversi metalli, incluso l'oro che stiamo cercando. Il prossimo passaggio è il filtraggio, che non si può eseguire prima di diluire la soluzione, a meno che non vogliate sciogliere anche il filtro di carta.
Dissolvere la soluzioneNel filtro resta un miscuglio di diversi metalli e impurità. Bisogna dissolverlo con una soluzione di acido cloridrico al 35% e candeggina (ipoclorito di sodio) al 5%, in una proporzione di 2 a 1.
2 HCl + NaClO -> Cl2 + NaCl + H2O
Attenzione alla clorinaQuesta è una reazione esotermica e produce molto calore, ma sopratutto clorina, un gas molto pericoloso. Si usava come arma chimica durante la prima guerra mondiale.
La clorina è fondamentaleLa clorina prodotta da questa reazione scioglie l'oro e vi si lega. Un passaggio fondamentale per estrarre il metallo.
2 Au + 3 Cl2 -> 2 AuCl3
Filtrare, che passioneOra dobbiamo filtrare tutto un'altra volta. Il filtro fermerà le impurità, ma lascerà passare la soluzione d'oro e clorina.
Precipitare l'oroPer ottenere l'oro in forma metallica, dobbiamo precipitare l'oro presente nella soluzione. Per questo useremo il metabisolfito di sodio in polvere, che a contatto con l'acqua produce il bisolfito di sodio.
Na2S2O5 + H2O --> 2 NaHSO3
Il bisolfito di sodio permette la precipitazione dell'oro.
3 NaHSO3 + 2 AuCl3 + 3 H2O --> 3 NaHSO4 + 6 HCl + 2 Au
Oro in polvereLasciamo che la soluzione riposi, poi recuperiamo la polvere marrone sul fondo facendo attenzione a non perdere nulla. Abbiamo l'oro in forma metallica.
Fondere l'oroOra non ci resta che fondere la polvere in un crogiolo.
L'oro fonde a 1064 gradi centigradi, quindi ci vuole una fiamma ossidrica.
Fatica ricompensataEd ecco una piccola pepita d'oro.
Economicamente parlando il gioco non vale la candela.
Tutto questo processo è infatti vantaggioso solo a livello industriale. La piccola sfera d'oro che abbiamo recuperato vale pochi dollari,
insufficienti anche per ripagare i soli materiali usati. Le aziende che si occupano di questa attività infatti usano processi più efficaci e meno costosi, e persino più pericolosi.
In ogni caso, è divertente sapere che, teoricamente, possiamo recuperare in casa l'oro contenuto nei prodotti elettronici.
L'oro si può recuperare anche da schede d'espansione, processori e chipset. Ne parleremo un'altra volta.
Fonte: http://www.tomshw.it/cont/articolo/estrarr...re/27137/1.html