LA DISTILLAZIONE DEL PETROLIOLa distillazione è una tecnica di separazione che sfrutta la differenza dei punti di ebollizione delle diverse sostanze presenti in una miscela. È usata sia per separare miscele complesse che per purificare sostanze.
È una tecnica nota sin dal Medioevo, applicata principalmente alla produzione di bevande alcoliche. Oggi trova applicazione in numerosi processi chimici, il più importante dei quali è indubbiamente la separazione del petrolio greggio nei suoi diversi componenti.
A livello di laboratorio, una distillazione viene condotta utilizzando una caldaia in cui scaldare la miscela da separare, un condensatore in cui i vapori che si separano dalla miscela bollente vengono raffreddati ed un contenitore che raccoglie i vapori condensati, arricchiti delle sostanze aventi punto di ebollizione inferiore.
Un dispositivo di questo genere si chiama alambicco e la sua invenzione è attribuita al chimico islamico Jabir ibn Hayyan, tra l'VIII secolo ed il IX secolo.
A livello industriale si ricorre invece alla distillazione frazionata, più efficace nel separare prodotti aventi punti di ebollizione vicini. Si basa sull'esistenza di un variazione di temperatura all'interno della colonna di distillazione, che quasi sempre è di forma cilindrica riempita con piatti forati equidistanti o con blocchetti di materiale (altresì chiamata colonna a corpi di riempimento) inerte alle sostanze trattate. L'ultima frontiera della tecnologia ha portato alla creazione dei corpi di riempimento strutturati. A diverse altezze della colonna, condensano le diverse sostanze, in funzione del loro punto di ebollizione. Maggiore è l'altezza della colonna ed il gradiente di temperatura che si crea lungo la sua altezza, più efficiente è la separazione delle sostanze.
In condizioni ideali - ossia in assenza di interazione chimica tra le molecole delle diverse sostanze della miscela - la distillazione può essere usata per portare ad una completa separazione dei diversi componenti. In condizioni non ideali le diverse componenti della miscela possono invece formare un azeotropo, cioè una mescolanza di due o più liquidi che presenta un punto di ebollizione più basso o più alto di ognuno dei componenti della miscela.
La distillazione rappresenta la prima fase della raffinazione del petrolio greggio. Il petrolio inizia a vaporizzare a una temperatura leggermente inferiore ai 100 °C: prima si separano gli idrocarburi a più basso peso molecolare, mentre per distillare quelli aventi molecole più grandi sono necessarie temperature superiori. Il primo materiale che si estrae dal petrolio greggio è la frazione destinata a diventare benzina, seguita dal gasolio e dal cherosene. Nelle vecchie raffinerie il rimanente veniva trattato con soda caustica o potassa caustica e con acido solforico e quindi distillato in corrente di vapore, ottenendo oli combustibili e oli lubrificanti dalla parte superiore della colonna di distillazione, e paraffina solida e asfalto da quella inferiore.
Fonte:
www.comune.pisa.it/doc/fibosede/comb_fossili/dist_petr.htm