LACTARIUS CHRYSORRHEUS (Agarico a lattice giallo)
Cappello: di medie dimensioni da 4 a9 cm di diametro, di colore sul rosa carnicino o anche ocraceo con zonature più accentuate e scure, non sempre disegnate regolarmente, concentriche, da convesso ad appianato ed infine concavo, alquanto depresso a imbuto, glabro, non viscido, poco carnoso, con l’orlo da giovane decisamente involuto, poi rialzato.
Lamelle: fitte, decorrenti leggermente, strette, adnatodecorrenti, forvcate, sottili, di colore bianco crema.
Gambo: abbastanza tozzo, in principio pieno, con la maturazione presto vuoto, cilindrico, molto raramente scrobicolato, 3-8x0,7-1, di colore bianco con velature carnicine, liscio con la vecchiaia con colore al cappello.
Carne: biancastra, con velature aranciate alla periferia, virante al giallo se esposta all’aria, fragile.
Odore: insignificante.
Sapore: molto acre.
Lattice: abbondante, bianco ma repentinamente virante al giallo oro; in principio mite poi, amaro e decisamente acre.
E’ confondibile con: il Lactarius theiogalus che, però, è privo delle caratteristiche zonature sul cappello.
Habitat: questo agarico a lattice giallo vive comunemente nei boschi di latifoglie con preferenza nelle quercete dove appare in estate-autunno. E’ facile reperirlo in diverse zone della nostra provincia dove appare molto irregolarmente.
Commestibilità: è un carpoforo da considerare sopspetto anche se alcuni micologi, come Sartoty e Maire, sono concordi della sua commestibilità previa prolungata bollitura. Il sapore però molto bruciante, ne sconsigla l’uso.
Caratteristiche principali: la decisa colorazione giallo dorata che assume repentinamente la carne, nonché il lattice di questo fungo appena esposto all’aria, giustificano il nome Lctarius chrysorreus, vale adire di lattario a lattice giallo.